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Come Realizzare da Soli La Potatura Perfetta

Come Realizzare da Soli La Potatura Perfetta

Se hai piante da giardino, piante da frutto o anche solo piante ornamentali, dovresti iniziare ad acquistare forbicioni e/o tronchesi perché siano vicini all’autunno e alla potatura.

Nel ciclo delle piante, l’autunno coincide di solito con il periodo di riposo vegetativo e, sia le piante caducifoglie che le piante sempreverdi, hanno una limitata attività degli organi vegetali.

Questo stadio perdurerà sino a quando le temperature inizieranno ad alzarsi e possiamo approfittarne  per prenderci cura delle nostre piante.

Potatura

Anche se la natura fa sempre il suo corso, potare è un atto di amore e di rispetto verso la pianta.

Tagliare i rami (che devono essere tagliati ovviamente) significa in buona sostanza:

  • previene malattie

  • far crescere l’albero o l’arbusto in maniera più rigogliosa

  • accelerarne lo sviluppo

  • equilibrare e parificare il rapporto tra radici e chioma

Se a tutto ciò si aggiunge che potare una pianta significa anche:

  • estendere il suo ciclo riproduttivo

  • aumentarne la germogliatura, fioritura e fruttificazione

si comprende benissimo  che potare porta solo vantaggi…

Bisogna però saperlo fare!

Gli errori da evitare

Come Realizzare da Soli La Potatura Perfetta

Prima però di parlare di come si pota, forse è meglio parlare di come non si pota, in modo da evitare quanto meno gli errori/orrori più comuni che sicuramente anche tu avrai visto in giro.

Potare è un’arte che si tramanda da secoli.

Premesso che non si può diventare esperti in topinaria  da un giorno all’altro, a volte basta qualche piccolo consiglio per evitare di far del male gratuito alle piante pur non volendolo.

I rami delle piante, soprattutto quando parliamo di alberi, vanno tagliati solo se:

  • malati

  • secchi

  • instabili

  • pericolosi

Potare bene costa tempo e fatica, se lo facciamo da soli, o soldi, se incarichiamo altri di farlo al posto nostro.

Così, nei decenni passati,  soprattutto per il verde pubblico, credendo di risparmiare, si ricorreva ad una pratica “barbara” che per fortuna in alcuni comuni italiani è stata vietata: la capitozzatura.

Con questa “tecnica”, la parte laterale dell’albero viene letteralmente ridotta in monconi e ciò viene fatto indistintamente sia per i rami da tagliare che per quelli che non vanno assolutamente toccati.

Nel giro di pochi anni i rami tagliati ricrescono ma non sono certamente più forti  rispetto ai precedenti inoltre una pianta potata in questo modo (a sgamollo come si dice) diventa subito altissima ed instabile.

La natura fa sempre il suo corso e, se si osserva bene, già fa una selezione.

Insetti, intemperie, malattie ed animali da secoli potano naturalmente le piante, portando via i rami più fragili e malandati, e i vegetali ,nell’atto della loro crescita, riconoscono l’ambiente e si adattano.

Così l’albero e l’arbusto di sviluppa in base a quello che è stato il suo trascorso di vita.

Potare un albero come un palo della luce significa snaturarlo.

L’apparato radicale della pianta e il suo tronco si sono formati per alimentare un determinato numero di rami.

Tagliare una pianta in questo modo, senza alcun criterio, spesso corrisponde ad avere piante che produrranno meno rami rispetto a quelli precedenti che cresceranno più forti e vigorosi ma spesso, senza ne fiori ne frutti.

Questo spiega perché le piante sottoposte a capitozzatura crescono di più ma in modo innaturale.

Purtroppo in Italia, come anche in altri paesi Europei,  siamo convinti che più si pota meglio è, mentre in realtà è proprio l’esatto contrario.

La Capitozzatura non solo compromette la stabilità della piante ma l’espone a patogeni e ne riduce significativamente l’aspettativa di vita.

Come si comprende benissimo, dunque, l’apparente risparmio iniziale produrrà nel lungo periodo un sostanziale aumento delle spese da tutti i punti di vista… È bene riflettere su questo!

Un altra tipo di “potatura della domenica” è la Coda di Leone utilizzata in particolare sulla sempreverdi.

Con questa potatura si eliminano tutti i rami laterali lasciano solo la parte apicale con il risultato di rendere la pianta poco stabile e pericolosa.

Il motivo è facilmente intuibile.

Si pensi ad un pino.

Lasciano solo la parte apicale cosa succederà  in caso di neve o di pioggia abbondante?

Si otterrà un effetto leva dirompente che inizierà a lacerare sia rami che abbiamo lasciato, non più sostenuti ed aiutati da quelli in basso per sorreggere il peso dell’acqua o della neve, che il tronco.

La pianta sarà più fragile, attaccabile dai patogeni e sempre meno sicura

Un effetto simile lo otteniamo quando, improvvisandoci potatori, tagliamo i rami verdi interni degli alberi lasciano solo i rami esterni.

Se da una parte è pur vero che l’atto di potare serve anche per dare una forma all’albero, dall’altra bisogna conoscere bene la pianta sulla quale stiamo operando per non produrre stress inutile al vegetale.

Spesso ignoriamo che, gli alberi più longevi, hanno bisogno di questi rami giovani per sopravvivere e per l’aspetto estetico sacrifichiamo l’aspettativa di vita della pianta stessa.

La potatura e gli attrezzi giusti

Un altro errore molto comune riguarda spesso la scelta degli attrezzi.

Non so perché ma molti credono, ad esempio, che il solo possedere una motosega professionale li trasformi in potatori professionisti quando è vero il contrario.

La motosega va usata solo e soltanto in presenza di rami di grandi dimensioni perché il taglio a macchina delle zone che dovrebbero essere trattate a mano può far ammalare la pianta.

Siamo convinti che tagliando a macchina si risparmia tempo.

Questo è vero in parte perché, in ogni caso, dove abbiamo utilizzato questo taglio dobbiamo sempre, in maniera certosina,  ispezionare la zona potata in cerca dei rami che sono stati danneggiati… E ti assicuro che ne saranno parecchi anche se abbiamo utilizzato la macchina migliore sul mercato.

Per potare correttamente occorre praticare dei tagli puliti, netti  e obliqui evitando in tutti i casi sia le scosciature che i monconi, lasciano intatte le gemme ed farlo in prossimità dei nodi.

Lesioni inutili a rami o al tronco possono, infatti,  far ammalare la pianta in quanto diventa facile preda di parassiti come i funghi lignivori.

Altro tema su cui dibattere è l’uso delle scale.

Una cosa è potare una pianta giovane, un’altra è potare una pianta più in la con gli anni.

Il “fai da te” spesso non coincide con l’aspetto sicurezza che dovrebbe sempre essere messo al primo posto.

Una raccomandazione su tutte… Quando non siamo sicuri di quello che stiamo per fare, mai improvvisare: la nostra salute viene prima di qualsiasi altra cosa!

Perché, dunque, potare e come farlo

Come Realizzare da Soli La Potatura Perfetta

Avendo compreso che spesso, almeno le prime volte, è il caso di affidarsi ad un professionista “rubando i segreti” o quanto meno informarsi correttamente, generalmente si pota per:

  • eliminare i germogli precari presenti sul tronco (scacchiatura)

  • eliminare fiori, frutti o rami in eccesso (diradamento)

  • eliminare chiome secche, spezzate o attaccate da parassiti (risanamento)

  • eliminare i nodi terminali di un ramo (spuntatura)

  • ottenere nuovi getti (ringiovanimento)

Per le piante ornamentali si può, ovviamente, anche potare per:

  • cambiare la forma di un albero

  • accorciare la lunghezza di uno o più rami

  • eliminare una parte delle foglie

Diverso è poi il discorso per alberi da frutto dove, si pota per:

  • equilibrare le parti dalla pianta

  • favorire lo sviluppo della sua parte produttiva

Come potare?

La regola fondamentale per potare correttamente è rispettare l’andamento naturale della pianta.

I tagli devono essere come detto:

  • puliti

  • netti

  • obliqui

Tagliare sempre non troppo lontano dalle gemme o dai nodi per non far morire il legno che resta prima e dopo il taglio.

I rami robusti vanno sempre tagliati con moderazione mentre quelli secchi vanno sempre rimossi.

Ricorda poi due cose fondamentali:

  • anche se l’autunno coincide con il riposo vegetativo delle sempreverdi, queste non vanno trattate nei mesi freddi per un semplice motivo, potare in tardo autunno o addirittura in inverno le espone al gelo

  • tutto ciò che fiorisce in estate o in autunno va trattato a fine inverno per evitare che i nuovi getti gelino

Per il resto non demoralizzarti… Potare è un’arte che però può essere appresa con l’esperienza.

A presto.

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